A volte ritornano… Ebbene sì, sappiamo che la moda è ciclica ma spesso siamo convinti che alcune tendenze non torneranno mai come i panta ciclisti, i marsupi o l’effetto tie dye. Invece, sono tutti must-have.
Questi pezzi erano già ricomparsi l’anno scorso senza convincerci del tutto, adesso invece ci sembra proprio di non poterne fare a meno. Sarebbe impensabile un guardaroba senza cycle shorts, uscire senza mettere telefono e chiavi nel nostro marsupio super pratico o vestirci con colori piatti e noiosi, quando quelli psichedelici ed accesi tie dye sono molto più fighi.
Sapete quale tra queste è la tendenza preferita? Il tie dye, anche conosciuto come tintura a riserva. Tutti ci siamo cimentati almeno una volta in questa tecnica per rinnovare le nostre t-shirt o le sneakers, ma ne cosciamo le origini? Sapremmo dire da dove arriva? Se la risposta è no, allora dovresti leggere il resto dell’articolo per scoprire tutte le curiosità su questo metodo di tintura.
Le origini
I primi paesi ad utilizzare questa tecnica furono la Cina, tra il 618 e il 906 d.C., e il Giappone, tra il 552 e il 794 d.C. A quell’epoca ovviamente non esistevano le tinte industriali e chimiche per tessuti quindi si usavano tecniche naturalicolorando i capi con bacche, foglie, radici e fiori. Questi elementi naturali venivano messi a bollire per rilasciare il colore, successivamente i vestiti venivano immersi nell’acqua per assorbire il colore.
Anche in India all’inizio del VI secolo iniziò ad usarsi questa tecnica con il nome di Bandhani. In Giappone e in Indonesia dall’VIII secolo si optava per un metodo molto elaborato chiamato Shibori per creare disegni simili a quelli dei kimono. Un’altra tecnica di tie dye è la tsujigahana in Cina.
Possiamo riassumere che il tie dye è quindi una tecnica di tintura antichissima che esiste sotto diverse forme a seconda del risultato che si vuole ottenere.
America
I paesi occidentali iniziarono a conoscere il tie dye durante i ruggenti anni ’20 mentre in America, durante la recessione negli anni ’30, questa tecnica veniva utilizzata per decorare sia i vestiti che le case. Lo scopo era mostrare come utilizzare materiali facilmente reperibili ed economici (caffè, cotone, ecc…) per dare un look totalmente nuovo ad oggetti vecchi senza spendere troppi soldi. Insomma, una tecnica perfetta per rinnovare il guardaroba in tempi di crisi economica.
Cultura Hippie
Senza dubbio, quando ci immaginiamo una t-shirt psichedelica tie dye la visualizziamo indossata da un capellone con occhiali da sole tondi che fà il simbolo della pace. Infatti questa tecnica è comunemente associata alla cultura hippie e agli anni’60. È molto facile trovare miriadi di persone con vestiti tie dye tra le foto di Woodstock nel 1969 perchè, ancora una volta, questa era una tecnica poco costosa per rinnovare il look esprimendo al tempo stesso individualità e personalità.
Anni ’80
Finalmente le innovazioni tecnologiche permisero di creare capi con effetto tie dye più resistenti e che non scolorivano rapidamente quindi l’industria della moda cominciò ad introdurre questo effetto nelle sue collezioni. Tra una sfilata e l’altra, l’effetto tie dye non si limitava più alle t-shirt ma anche a pantaloni, abiti, borse, scarpe, ecc… Negli anni ’80 un capo tie dye era un vero must-have e grazie alla varietà di colori e stili si potevano veramente accontentare i gusti di tutti.
Oggi
Dopo essere sparito per qualche decennio, il tie dye è tornato già dall’anno scorso ma quest’anno assistiamo ad una vera esplosione di colori e stili. Esatto, perchè se nel 2020 non ci aveva del tutto convinto, adesso il nostro guardaroba soffrirebbe terribilmente senza l’allegria di questo mix di colori.
Come creare una Scarpa tie dye?
Se anche tu ami questo look devi assolutamente provare a personalizzare un paio di scarpe con questo effetto. Prendi nota e segui tutti i passaggi:
1- Prendere una vaschetta di 5/10lt
2-Mettere all’interno del acqua tiepida
3-Versare del colore, in questo caso il nostro Italian Dye o Eco Italian Dye. La misura di partenza è 20ml su 1lt di acqua. Aggiungere 10ml di colore per volta in base all’intensità che si desidera.
4-Con un paio di guanti immergere la scarpa capovolta sulla vaschetta e lasciarla per qualche secondo. Se si vuole ottenere la suola più scura, immergere per la seconda volta solo la suola.
5-Lasciare asciugare la scarpa in temperatura ambiente.
Tecnica Usata per tutti i tipi di materiali; pelle liscia, cuoio, camoscio, nubuck, sintetico, tessuto, tessuto tecnico.
a Cura di Ervis Haxhia